Intervista
Dibattito austerity e spesa pubblica: tante promesse ma poca coerenza
pubblicato sulla rivista on line Financial Community Hub
«Leviamoci dalla testa che ci siano scorciatoie: il debito va ridotto». Ma come si fa? Le vecchie ricette non sono così salde, e il fatto che nessuno avesse previsto la crisi e la sua gravità ha messo in difficoltà anche gli economisti. «È vero. Tutti i modelli macroeconomici avevano marginalizzato il settore finanziario che è stato origine della crisi, si considerava che quel settore, rispetto alla moneta e all’economia reale fosse secondario. Quando poi la crisi finanziaria si è trasformata in crisi economica e sociale, è stata spazzata via la fede nella capacità di autoregolazione dell’economia, e la riflessione è ripartita da zero con l’obiettivo di disegnare le soluzioni possibili e in quali condizioni si possono attuare. Ma non scordiamoci che poi è il policy maker che deve scegliere. Tra i tanti trade-off tra costi e benefici, spetta ad altri, non agli economisti, scegliere».
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